1.Non dimenticare di presentarti al meglio
Nel momento in cui un recruiter oppure un manager vi cercheranno una delle prima cose che verrà notata sarà sicuramente l’immagine con cui vi presentate perciò mostratevi al meglio. Quindi secondo la nostra esperienza e opinione, la foto profilo dovrà essere professionale, pulita, non sgranata e senza sfondi “stravaganti” o disordinati. Linkedin è si un social ma non come Instagram o Facebook, cercate perciò di evitare foto troppo personali oppure che vi raffigurino in situazioni non esattamente professionali.
2.Inserisci un sommario efficace e una descrizione puntuale
Di fatto i recruiter e i responsabili delle risorse umane delle aziende cercano i candidati per posizione, perciò vi consigliamo di aggiungere al vostro profilo Linkedin un sommario puntuale ed efficace. Non serve nulla di esagerato, è infatti sufficiente inserire “Studente in [nome del corso di laurea] presso Università […]” per far sì che il vostro profilo come universitario possa essere individuato più facilmente da chi sta cercano un profilo come il vostro. Nella vostra pagina potete inoltre inserire una descrizione di voi, questa può essere utile all’HR per capire le vostre attitudini, skills e passioni e gli permette quindi di costruire la vostra persona aggiungendo queste informazioni a quelle più “sterili” presenti sul cv.
3.Indica cosa vuoi mostrare a chi non è un tuo contatto e modifica il tuo URL personale
Nella sezione in alto a destra della vostra pagina personale trovate l’opzione “Modifica il profilo pubblico e l’URL”, cliccando su questa casella potrete selezionare cosa volete rendere visibile del vostro profilo e cosa invece volete mostrare solo ai vostri contatti. Potrete inoltre modificare l’URL della vostra pagina per renderlo più facile e per evitare di avere un link che vi identifichi con un codice alfanumerico, sicuramente il formato linkedin.com/in/nomecognome può essere riportato sul curriculum vitae più facilmente.
4.Creare avvisi di lavoro
Con questo consiglio ci addentriamo nelle funzionalità vere e proprie di Linkedin, se siete alla ricerca di uno stage vi consigliamo di creare un avviso ad hoc nella sezione Lavoro che possa rispondere alle vostre esigenze: potrete infatti selezionare le aziende, l’ambito di interesse o la qualifica, il livello di esperienza richiesto, la tipologia di lavoro e così via. Nel momento in cui create l’avviso di lavoro potete mettere un flag su ricevi notifiche o e-mail in modo da essere sempre aggiornati e essere tra i primi candidati se fate application velocemente.
5.Non snobbate i gruppi ma piuttosto entrateci
I gruppi possono dimostrarsi estremamente interessanti non solo in termini di nuovi insight ma anche di possibili conoscenze lavorative. Vi consigliamo quindi di non sottovalutare i gruppi presenti sulla piattaforma, entrate in quelli che rispecchiamo i vostri interessi e cercate anche tramite questo mezzo di accrescere il vostro network.
6.Seguite e interagite con le pagine di vostro interesse per rimanere informati
Ovviamente Linkedin è una piattaforma professionale e uno dei grandissimi servizi che offre è quello di conoscere da più vicino le aziende che ci interessano, quindi cerchiamole e seguiamole e eventualmente se fossimo alla ricerca di uno stage attivate anche in questo caso un avviso per le offerte in modo da essere sempre aggiornati e forse coronare uno dei nostri sogni.
Questi sono sei brevi consigli che vi vorremmo dare su una piattaforma estremamente utile che probabilmente nell’ambiente universitario viene ancora sottovalutata. Se anche non siete attualmente alla ricerca di uno stage vi consigliamo di aprire un vostro profilo e iniziare a capire come funziona questo social e a creare il vostro network passo dopo passo. Speriamo che questo articolo vi possa essere utile, come sempre se hai proposte su nuove idee oppure argomenti che vorresti come prossimi articoli non esitare a scriverci. Per qualsiasi domanda, informazione aggiuntiva o consiglio scriveteci, siamo qui per voi.

Team UniStarterPack
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Chi siamo
UniStarterPack nasce nel 2020 da 3 studenti di economia dell’Università degli Studi di Parma.